Da “IL TEMPO” di Sabato 22 Febbraio 1992
Antologica di Claudio Marini alla "Rondanini"
"PITTURA COME LIBERTA"
Il colore? Solo un guizzo sullo Spazio Bianco
Sotto gli auspici della Regione Lazio, alla galleria Rondanini 48,
presentata in catalogo da un colloquio con Bruno Mantura, è l'antologica
dal 1976 al 1991 delle opere del pittore Claudio Marini.Artista che rivela, nel suo
percorso, la presenza di alcune importanti memorie che In nulla limitano la
creatività, costituendo, semmai, il fondamento necessario d'una cultura visiva
che sarà sublimata in esiti autonomi. Diciamo, ad esempio iniziando dai dipinti
della fine degli anni ' 70, d'una meditazione sui valori formali e cromatici di certo
Franz Marc, non di meno accentuando una valenza simbolica e ironica:Marini
intende la pittura come ininterrotta ricerca.Come esercizio liberatorio. E ciò che
potrebbe apparire eclettismo sarà invece da considerare luogo e tempo di
sperimentazione. In quest'ottica egli concepisce immagini ov'è una sensibile
rastremazione materica, ed altre ove la materia sarà non solo fortemente
incidente, per via d'una gestualítà che rivela un impasto grasso e a spessore,
ma acquisìrà possìbilità ulteriori attraverso ciò che Balla e Prampolini avrebbero
chiamato polimaterismo. Non sarà inopportuno, citando il titolo di un'opera del
1977, dirne le componenti: cascami, stracci di cotone e acrilici su tavola. Ciò
indubitabilmente crea un'affascinante suggestione. Giacché quel che avrebbe
potuto esser "pittura" tradizionale, sono in realtà soluzioni indotte. Mediante le
quali i risultati estetici si danno apparentemente contigui. Altro problema
fondamentale per Marini è quello dello spazio. Questo deve intendersi come
accogliente di formulazioni iconiche ed ampi silenzi (diciamo di un Senza titolo
del '77). Di trasgressioni e Intenzioni modulari.
Come nel folto numero di opere che costituisce il corpus della mostra dalla
seconda metà degli anni Ottanta ad oggi. Dipinti in cui il far pittura torna
rampante, per via d'una gestualità palese e di un rinnovato gusto materico
(questa volta propriamente pittorico; neppur mancando, ancora, d' inserire
oggetti come fossero ex voto). Assottigliando la cromia.Distinguendo a soli
guizzi di rossi e di gialli. Il rialzo d'una timbrica ove il bianco,modulato, strisciato,
quasi martoriato, si offre quale fondamento.
Domenico Guzzi