Da IL MESSAGGERO del 7 Febbraio 2002
Sabato si inaugura alla galleria Romberg una mostra con gli ultimi lavori
dell’artista pontino di adozione
Marini, i paesaggi di guerra
Bergantini :<< Dagli squarci sulle lamiere si intravede un futuro
migliore>>
La prima cosa che pensi quando entri alla Romberg e vedi i nuovi
lavori di Claudio Marini è ai tagli di Lucio Fontana. Gli stessi tagli di
allora, ma cinquanta annì fa al di là della tela c'era solo il nero.
Adesso al di là degli squarci delle lamiere Claudio Marini ha usato il
rosso, il verde, l'azzurro per i suoi "Paesaggi di guerra" che il
gallerista Italo Bergantini espone da sabato alla Romberg (via San
Carlo da Sezze 18, 0773.664314). 'L’ottava notte", si intitola così
questa nuova importante mostra dell'artista che vive e lavora a Velletri
ma è ormai pontino d'adozione.«E' il più "anziano" della mia
scuderia», spiega Bergantíni. Cinquantaquattro anni, Marini, dopo le
esperienze con i cascami (gli scarti della lavorazione della lana) e
con i marchi famosi, stavolta sperimenta la strada della lamiera
squarciata con la fiamma ossidrica. «La cosa incredibile ‑ commenta
Bergantini ‑ è che nonostante il materiale e la modalità di
realizzazione, queste opere trasmettono una grande carica di
ottimismo>> Da anni Claudio Marini sta lavorando sul tema dei
“paesaggi di guerra”, da quando allestì per uno spettacolo teatrale
di Gian Maria Volontè due enormi bandoni
con i nomi delle città teatro delle guerre più atroci .<< L’idea di questi
nuovi lavori è nata dall’attacco americano in Afghanistan; non c’è
nulla di politico, solo la considerazione che ormai a questa gente
non resta che il paesaggio». E così, ìnaspettati, dagli squarci sulla
lamiera grigia saltano fuori colori vivaci, l'azzurro, il rosso, il verde
intenso. «Usa colori primari ‑ spiega Bergantini ‑ e il risultato è
di ottimismo, danno l'idea di un futuro migliore».
V.B.