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Claudio MazzengaIl caos si ordina! Ha emesso il suo clamore di macchina primordiale fra frastuoni di macchine e macchine: ha generato materia spettinata che solo ora impone il suo posto: camaleontici villi cerebrali mossi dalla flora del pensiero, poi è piovuto colore e colature di sangue segnalano le tracce di nuova vita, idrografie di memoria nelle geografie urbane di fieri paesaggi ancestrali; i sogni si aggrovigliano, si infilano nelle foreste artificiali e le sconvolgono e le muovono fino a renderle naturali, docili, sottomesse alla bellezza del cambiare forma.
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