Giallo di Cadmio
di
Enrico Smith
(Il racconto è stato ispirato dalla visione delle
opere
di Claudio Marini e dalla conoscenza personale che l'autore ha
dell'artista)
Cadmio è un metallo
bivalente
dall'aspetto argenteo con riflessi azzurrognoli, malleabile e tenero al
punto
che può essere tagliato con un normale coltello. Sotto molti aspetti
assomiglia
allo zinco ma tende a formare composti più complessi di quest'ultimo.Non
riveste alcun
ruolo
biologico nel corpo umano. Sia lui che i suoi composti sono tossici
perfino a
basse concentrazioni e tendono ad accumularsi negli organismi e negli
ecosistemi.
Boutiques Aeroports de Paris

Nell'ambiente era
conosciuto
come Giallo di Cadmio, per la carnagione tendente a un pallore acido a
causa
delle sue origini orientali e per la fredda letalità dei suoi
interventi,
vicini a una percentuale di riuscita pressochè assoluta. Anche lui si
riconosceva in quel soprannome, affibbiatogli da pochi altri operatori
che
l'avevano visto in faccia, più di tutte le identità fasulle che aveva
dovuto
assumere nel corso della sua carriera in quel particolare ramo di
attività.
Era arrivato nella
mattinata
all'aeroporto Charles De Gaulle, dove una prima traccia dell'uomo che
doveva
individuare l'aveva vista serigrafata su una busta di plastica in mano a
un
passeggero in imbarco. era uno degli indizi
che
l'Organizzazione gli aveva fornito, insieme alle foto dell'uomo che
doveva
trovare e far sparire dalla circolazione. Consumò un rapido caffè,
accese una
sigaretta e salì su un taxi alla ricerca del bersaglio.
Spatola Rossa

Dopo una giornata di
domande
qua e là, aveva appurato che il bersaglio faceva il pittore, ma di quel
pittore
alto e taciturno che si occupava solo dei fatti propri nessuno sapeva il
nome:
Però tutti lo conoscevano nel quartiere perchè l'avevano visto dipingere
per
strada o sui marciapiedi.Gli avevano affibbiato il nomignolo di spatola
Rossa,
e anche quelli di Grande Vecchio o il Mantello. Fu facile quindi per lui
mettersi sulle sue tracce, finchè incrociò tre bambini nella strada
principale
della zona dove il tizio bazzicava di frequente e si mise a parlare con
loro
con finta familiarità per arrivare a notizie più precise: - Ragazzino -
chiese a
un certo punto a uno dei marmocchi -perchè chiamate così l'uomo che sto
cercando?- Perchè si
diverte a
fare strisce rosse con la spatola sui prati verdi!-
-No,
lo fa sulla strada per segnare i
posti dove c'è stato un incidente col sangue sull'asfalto e c'è scappato
pure
un morto!- interloquì con compiacimento un altro. -E' vero! Ha fatto pure un quadro
col cemento dentro il vetro, dove una striscia di sangue porta dritta
dritta ad
un'automobile tutta sfracellata; l'ha fatta vedere solo a me. Ce l'ha
con
quelli che corrono in macchina e ammazzano le persone- - confermò
orgogliosamente il terzo bambino. -E poi -
aggiunse il
primo che aveva parlato -
è vecchio vecchio, eccolo lì, se
lo raggiungi e lo guardi avrà almeno cent'anni!-.
Uno squarcio d'azzurro
Distolse lo sguardo
dai
monelli per guardare più avanti sul marciapiede opposto e finalmente lo
vide:
intabarrato in un ampio mantello scuro il vecchio camminava una decina
di metri
più avanti e si calava sulla testa il cappello a tesa larga, proprio
mentre si alzava un pò di vento e le nubi si diradavano per far
posto
nel cielo a uno squarcio d'azzurro.
Uno squarcio d'azzurro, 2002

Salutò
sbrigativamente i
ragazzini senza neanche guardarli, lo rincorse e lo fermò toccandogli
una
spalla. Quello si voltò e lo guardò perplesso. Non era così vecchio,
anzi aveva
anche un aspetto energico e ne avrebbe dovuto tener conto. - Chi è e cosa vuole?- chiese l'uomo col
mantello. -Diciamo che
sono un
suo ammiratore. Posso parlarle per conoscerla meglio, come uomo e come
artista?- buttò lì lui -Si, ma non
in mezzo
alla strada. Andiamo a casa mia - disse il pittore
mentre si aggiustava il mantello voltandosi bruscamente e
riprendendo a
camminare in fretta.
Una tazza di tè fumante

Erano seduti intorno
al
tavolino della cucina davanti ad una tazza di tè fumante, dopo che il
vecchio
gli aveva fatto vedere tutti i quadri che teneva direttamente attaccati o
accatastati alle pareti, ingombrando tutta la casa. Giallo di Cadmio non
immaginava come motivare oltre il falso interesse nei confronti
dell'altro e
già stava valutando di terminare lì la faccenda, quando inopinatamente
fu
'altro a rompere il ghiacccio pronunciando le prime parole dopo il lungo
cerimoniale della preparazione del tè, durante la quale lui non aveva
proferito
parola mentre teneva la mano ben vicina al
risvolto della giacca
-Mi chiamo
Jovan
Lucic e vengo dalla Serbia, ma qui tutti mi conoscono come il Mantello o
Spatola Rossa, come lei già saprà. Per ragioni che sarebbe troppo lungo spiegare ma facili da immaginare, sono sono
scappato dalla
mia terra a metà degli anni novanta. Poi
per un po' ho vissuto a Londra dove ho lavorato alle poste, e poi tra
Maribo e
Nakskov in danimarca. Alcuni di questi quadri ne sono la testimonianza . Col passare del tempo ho imparato a
ridimensionare le mie
pretese e a consumare di meno per sopravvivere di
più. -Giallo
di Cadmio
sogghignò
dentro di sè, ma fece finta di guardarlo con amichevole coinvolgimento. -
Mi sono
divertito a
collezionare tutta quella roba inutile che ci circonda- continuò Lucic
-e
che
un ben collaudato sistema ci costringe ad acquisire a tutti i costi. A
prposito, lo sa che ai bei tempi della Jugoslavia di Tito lasciavano le
carcasse delle auto distrutte ai bordi delle strade come avvertimento
per gli
automobilisti e oggi invece dappertutto reclamizzano le auto più veloci
come insostituibili
strumenti di vita? Invece io sono stato pure arrestato perchè con la
spatola
intrisa di rosso segnalavo per strada i luoghi degli incidenti mortali.
Tutto
ciò che dipingo è in realtà una mescolanza d'immagini poetiche di veri
ricordi
con quelle spudorate società dei consumi. E sono contento
quando qualcuno riesce a vedere nelle mie pitture non solo una
critica
al consumismo, ma soprattutto la ricerca di quelle rappresentazioni che
affondano le radici più profonde nella vita dell'uomo e del genere
umano.
Talvolta queste figurazioni sono caotiche perchè io stesso le sento
appena, ma
la vicinanza di oggetti e materiali diversi, riesce a conferirgli
un'evidenza
che non è arcaica, perchè il passato non mi attira per niente, ma
archetipica- A questo punto
Lucic
s'interruppe. Guardò l'altro garbatamente e in modo discreto chiese: -E
lei come
si
chiama? Non è venuto a cercarmi per le mie pitture?-
Fagiani e Folaghe

-Da quando negli anni novantaincontrai per lavoro in Africa alcuni intermediari, i quali me la fecero comprendere e apprezzare per gli aspetti tragici dissimulati nella casualità magica della materia, piuttosto che nella definitezza delle forme- rispose Giallo di Cadmio. Alla memoria gli tornarono le immagini della fine senza residui che lui, con le sue mani, aveva fatto fare nel 1944 a quei tre
disgraziati in una fornace di Goma. -Da quello che mi ha
fatto vedere oggi- continuò -penso che lei sia uno dei pittori
più
veri
che ci siano in circolazione, perchè la sua opera mi fa percepire la
concretezza delle cose attraverso la molteplicità dei disegni-
Certe
volte si meravigliava di come i suoi
interessi culturli, coltivati quando smetteva
di
essere Giallo di Cadmio e ridiventava un facoltoso signore qualsiasi,
potessero
facilitare imprevedibilmente il suo vero lavoro. - Per
esempio quei due quadri lì- riprese indicando verso la parete
sinistra -mi hanno riportato indietro nel tempo: quando intorno
al tavolo
della
cucina della mia infanzia parlavo con i miei genitori. Mio padre mi
raccontava
delle sue battuteb di caccia, mentre mia madre in silenzio sorrideva e
ricamava
centrini.- Fece
fatica a reprimere una risata al pensiero delle stupidaggini che stava
inventando per irretire l'altro.
-Mia madre
invece- ricordò Lucic indossava un foulard a fiori nei giorni di festa,
come
quasi
tutte le donne serbe all'epoca-, e nel dire questo gli
s'inumidirono gli
occhi mentre attirava l'attenzione
dell'interlocutore
su un quadro posto più in alto e che sembrava conferire un'aura di
solennità a
tutta la parete della cucina. -Questo fece almeno finoa quando non la fecero sparire perchè moglie di di
un
musulmano bosniaco. Io non mi ero mai fatto riconoscere come l'uno o
l'altro,
così quando sia i cristiani sia i musulmani cominciarono a darmi la
caccia,
sono scappato senza farmi convertire nè dagli uni nè dagli altri. E amen
nè
fagiano nè folaga!- Lucic
accennò a un sorriso ma le sue mani
stringevano convulsamente
la
spalliera della seggiola su cui era appoggiato, mentre l'altro seduto lo
guardava con gli occhi azzurrognoli dai riflessi metallici sorseggiando
il suo
tè solo apparentemente interessato, anche se questa storia dei fagiani e
delle
folaghe aveva fatto scattare in lui un indecifrabile campanello
d'allarme.
L’Inferno scorre al di sotto

Jovan
Lucic continuò: -L'inferno
scorre al di sotto dell'animoumano e la guerra lo fa tracimare fino a
farlo diventare una sorta di normalità da cui pochi riescono a prendere
le distanze, pagando un prezzo molton alto. Come me che conobbi le facce
di
molti dei mandanti e degli esecutori dei massacri di Vukovar, Goražde e
Sebrenica, e da quel giorno e da quelle prigioni sono costretto a
scappare per
evitare l’ombra del secondino, senza poter avere vendetta degli
assassini di
mia madre e mio padre.- Giallo di Cadmio
comprese ora
il perché dell’incarico avuto dall’Organizzazione. Si
rese conto di quanti complici di quei misfatti, ancora rintanati chissà
dove,
potessero desiderare di spegnere la voce di Jovan Lucic, proprio ora che
si
stavano istruendo i processi al tribunale dell’Aia contro i criminali di
guerra; certo lui avrebbe potuto far tacere quella bocca, ma non avrebbe
mai
potuto far tacere la voce dell’opera di quell’uomo, anche dopo la sua
eliminazione e il successivo ritiro dalla circpolazione. Soprattutto si
rese
conto che lui stesso sarebbe potuto diventare un bersaglio come una
gazzella
all’abbeveratoio, qualora qualcuno lo avesse considerato ,
suo malgrado depositario di qualche segreto sfuggito dalla bocca di
Spatola
Rossa.
Un dubbio s’insinua

Forse fu la
personalità
allenata a essere duttile e malleabile a festeggiare al
meglio
tutti gli imprevisti. Forse fu la pietà per il sangue dei caduti
che per la prima volta fece capolino nella sua coscienza, o più
semplicemente
la nausea per il proprio lavoro, che alla fine colpisce tutti, a
convincere
Lohan che un bel giorno ogni terra restituisce ai suoi morti e che lui
avrebbe
fatto bene a smettere un po’ prima di
quel giorno .
Allora perché non adesso? Non aveva più voglia di salire su nessun
Golgota e di
crocifiggere ancora degli innocenti per deporli ai piedi di tutti i
complici
dei massacri , dei bombardamenti e delle
fosse comuni,
che fino allora si erano serviti di lui, ben ripagato, per restare
nascosti e
impuniti
La scoperta della fossa comune, 2005

Così stavolta capì
che era
giunto il momento di predisporre anche per sé un corridoio di fuga sulla
terra
intrisa di sangue della sua vita.
Sulla terra intrisa di sangue, 2005

Tolgo il disturbo

La decisione fu
immediata e
senza ripensamenti, come sempre. Stavolta però la sua mano, invece di
estrarre
fulmineamente la penna pistola con proiettili al mercurio dal taschino
della
giacca, si allungò verso quella di Lucic per dirgli :-Tolgo
il disturbo. Mi ha fatto piacere conoscerla, e e vedere da vicino <tolgo></tolgo>i suoi quadri mi ha
fatto
avere compassione del sangue di ogni vittima ,
come
non mi era mai capitato prima. Il vento dell’Est mi chiama e devo fare
la
valigia per tornarmene a casa. Addio, signor Lucic- -Io adesso sono un
pittore apolide, ma lei che lavoro fa e da dove viene esattamente,
signor Lohan? Sa, m'incuriosiscono le persone che s'interessano
all'improvviso così tanto della mia opera- <io> disse l’altro
stringendogli la mano con un
misto di
simpatia e, per la prima volta, di circospezione.
Giallo di Cadmio si
alzò
dalla sedia, sistemandola lentamente parallela al bordo del tavolo con
riguardosa attenzione. - Da Est, vengo da Est e faccio il
mediatore- rispose elusivamente con un’occhiata sfuggente.
-D'affari, suppongo- -Diciamo... d'interessi contrapposti-
chiarì con una sfumatura di sarcasmo. -Allora sarà costretto a
viaggiare spesso. Quando torna a Parigi passi atrovarmi- disse Lucic accompagnandolo alla porta- -No, meglio di no. Lo dico per lei: non sempre sono una compagnia raccomandabile.- Nel pronunciare quest'ultima frase gli rivolse un sorriso indefinibile e si avviò verso l'uscita senza voltarsi indietro. Ormai le immagini gli si erano stampate indelebilmente nel cervello.</io>
